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Opera di Matteo Giovannone per l'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra - l’ente che per legge rappresenta e tutela in Italia le vittime civili di guerra - promuove la campagna lanciata da INEW - International Network on Explosive Weapons - “Stop bombing towns end cities” presente in tutta Italia con lo slogan “Stop alle Bombe sui civili”.
La campagna che si rivolge ai singoli stati e agli organismi internazionali chiede di:
- riconoscere che l’uso di ordigni esplosivi nelle aree popolate tende a causare gravi sofferenze alle persone e alle comunità, sia in modo diretto, sia per i danni create alle infrastrutture vitali;
- impegnarsi per rivedere e rendere più stringenti le regole e le prassi nell’uso delle armi esplosive, rendendo altresì disponibili i dati sul loro utilizzo e sui loro effetti;
- attivarsi per garantire il pieno rispetto dei diritti delle vittime e dei sopravvissuti;
- individuare dei principi universalmente accettati, per proibire o limitare l’uso di armi esplosive nelle aree densamente popolate.
E’ in tale contesto che l’importanza dei temi della Campagna incontrano iI largo pubblico dei tre eventi sostenibili che, a Settembre caratterizzeranno Roma come Capitale della cultura della sostenibilità: partendo il 2 Settembre da LA CITTA’ IN TASCA, evento storico dell’Estate Romana dedicato alle famiglie e ai loro bambini, passando per FAI LA DIFFERENZA, C’E’… CIRCUSTENIBILE, per arrivare il 16 Settembre alla RE BOAT ROMA RACE, la regata riciclata.
Obiettivo: svolgere opera di sensibilizzazione verso le “governance” per porre al bando e ridurre i bombardamenti sui centri abitati e diminuire le sofferenze dei civili.
La Re Boat Roma Race sostiene l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra nella promozione e diffusione della Campagna “Stop alle Bombe sui civili” portando i suoi temi tra il pubblico dell’Evento che si dimostra più sensibile e capace di ascoltare tematiche così importanti. I temi della Campagna non saranno note astratte e lontane da noi ma si concretizzeranno nell’installazione di un’opera d’arte che verrà realizzata dal giovane artista Matteo Giovannone, founder della Start Up Sekkei Design Sostenibile, dal titolo “La vita è un capolavoro, la guerra un folle salto nel buio”.
Come racconta l’artista “La percezione fa parte della nostra vita; come percepiamo gli oggetti, le distanze e le informazioni identifichiamo come viviamo, come ci relazioniamo con gli altri e con noi stessi. E’ per questo che genero delle opere che interagiscono con il pubblico che può toccarle con mano diventando parte integrante dell’opera”.
E’ per questo che il progetto opera d’arte, installazione, pensiero in movimento, raccoglie tutte le parole che si possono scrivere su temi come la guerra, i conflitti, le sofferenze; temi impervi e intrisi di significati che parlano attraverso i movimenti, i gesti, immobili ma umani di centinaia di braccia, mosse per far muovere un’idea.
Nella pratica, utilizzando il cartone, Matteo Giovannone, creerà una vera e propria armata, senza armi, che stazionerà come colonna e piramide come boa galleggiante per la regata ricilata, ma anche che sarà in mezzo al pubblico, con il suo messaggio, immobile e solenne, a rappresentazione fisica del messaggio e dei valori dell’associazione stessa, messaggio che verrà tatuato sulla pelle dell’installazione.
Tali creazioni - denominate Prometeo (che prendono ispirazione dalla figura della mitologia greca Prometeo eroe, amico del genere dell'umanità e del progresso) - sono dei piccoli portatori sani di dubbio e di domande; si tratterà di un’installazione in assonanza con i precedenti lavori realizzati dall’artista che si troveranno in comunione con i valori dell’Associazione ANVCG. L’artista Matteo Giovannone cercherà di non vincolarsi ad un numero ben preciso di piccoli/grandi PROMETEO: più sono e meglio sarà! Avranno colorazioni diverse, diverse spoglie, saranno fragili ma allo stesso tempo stoici, non avranno paura dell’acqua ma saranno capaci di stupire, saranno pronti ad abbracciare e ad essere abbracciati.
Saranno tatuati con frasi dell’autore ma anche con discorsi sul tema, citazioni e, ogni piccolo Prometeo, ne sarà munito diversamente l’uno dall’altro per affrontare il mondo e il motivo per cui è stato creato. Basta con le guerre che coinvolgono i civili; guerre che provocano sofferenze e che sono il risultato dell’odio e dell’indifferenza! La guerra va combattuta con una sola arma, quella dell’Amore.
L’opera si dividerà in due macro aree, una è quella vicino alle persone, con tutti Prometeo in versione ridotta che accompagneranno le persone, gli parleranno attraverso la parola scritta, saranno fisicamente vicini e figurativi, fisici e materiali. La seconda macro-area vedrà la realizzazione di una struttura galleggiante all’interno dello specchio d’acqua del Lago dell’Eur, un’opera molto meno figurativa, distante e irraggiungibile, che in un’assonanza con la guerra, genera una sensazione di astratto e inarrivabile, (composta dai Prometeo in versione ridotta, fusi assieme in un unico corpo), una versione astratta di informazioni sparse, lette distrattamente su qualche giornale o raccontate distrattamente da qualche blogger. Queste due macro aree seppur rappresentano due mondi diversi sono due mondi che si scoprono simili, perché le guerre (anche se lontane) coinvolgono civili e potrebbero coinvolgere, noi e le persone care che ci vivono accanto e che abbracciamo tutti i giorni.